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Roberto Maroni: “Questa non è più la mia Lega”.


Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, a sorpresa non è andato alla manifestazione del Carroccio a Milano. Ufficialmente il Governatore uscente sceglie la strada del silenzio ma ai suoi più stretti collaboratori confida:

Questa non è più la mia Lega”.

La cancellazione della parola Nord dal simbolo elettorale, la candidatura di Giulia Bongiorno, la trasformazione della Lega in partito nazionale con la presentazione delle liste anche al Centro-Sud hanno di fatto spinto Maroni fuori dal Carroccio.

Anche perché Salvini ha escluso in modo netto che il presidente della Lombardia possa avere qualsiasi ruolo in un futuro, eventuale, governo di Centrodestra.

Il corteo dei sostenitori della Lega è partito da Porta Venezia per arrivare appunto in piazza Duomo per il comizio di Salvini.

Il corteo è aperto da uno striscione 'Prima gli italianì ma è costellato anche di bandiere autonomiste.

Presenti il presidente del Veneto, Luca Zaia, con una bandiera veneta, e l'ex ministro Roberto Calderoli.

Il corteo leghista - a cui si è unito anche il candidato presidente della Lombardia, Attilio Fontana - è stato un mix del vecchio e del nuovo corso del partito.

Slogan 'nazionali', con i cartelli che invocano 'Salvini premier' e bandiere con colore dominante blu. E poi i vessilli - e i fumogeni - verdi a ricordare la linea 'padana' del Carroccio. Fra i cori intonati, ' alvini premier', 'chi salta comunista è', 'il 4 marzo voto Lega', e 'autonomia' e 'centri sociali andate a lavorare'.

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