Annuncio choc di Putin: “Nato aggressiva. Ordino l’allerta nucleare”
- Redazione
- 27 feb 2022
- Tempo di lettura: 2 min

Quarto giorno di guerra. L’Ucraina resiste, la Russia avvia un’operazione su larga scala. Forse Mosca non si aspettava una simile resistenza. Forse limitare l’azione alle infrastrutture militari evitando “effetti collaterali” sui civili non è così semplice come Putin poteva immaginare. Fatto sta che per ora il presidente Zelensky è ancora al potere, Kiev è ferita ma ancora in piedi e Mosca mette in allerta i sistemi di deterrenza nucleari.
Ieri il sindaco della capitale ucraina ha disposto il coprifuoco dalle 17 alle 8 del mattino. Chiunque circoli per strada nelle ore serali viene considerato un “sabotatore nemico”. Stando al governo ucraino, Kiev sarebbe piena di soldati russi sotto mentite spoglie: travestiti da normali cittadini o da soldati ucraini, tentano di favorire l’ingresso delle truppe nel centro città. Un commando è stato fermato mentre cercava di dirigersi in piazza Maidan, cuore della rivolta che nel 2014 strappò il Paese dall’influenza russa.

Mappa dell’avanzata russa aggiornata e diffusa dal ministero della difesa della Gran Bretagna.
Intanto i combattimenti procedono nel resto dell’Ucraina. L’offensiva russa procede da nord, dove Mosca ha preso il controllo dell’area di Chernobyl piena zeppa di scorie nucleari. A Sud le forze delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk starebbero avanzando di diversi chilometri nei territori del Donbass prima sotto il controllo ucraino. Combattimenti e bombardamenti si registrano a Odessa e Molitopol, caduta sotto il controllo russo. Si combatte a Mariupol, per ora nelle mani ucraine. Le truppe di Putin sono entrate a Kharkiv, dove si combatte strada per strada. Altre città sono cinte d’assedio: nel tentativo di decapitare il governo ucraino, l’Armata Russa sta circondando i centri abitati isolandoli e lasciando truppe sul posto per poi dirigersi verso la Capitale con il resto dei mezzi anfibi. Kherson e Berdiansk sono accerchiate, ma Kiev ha fatto saltare i collegamenti ferroviari con la Russia per cercare di spezzare i rifornimenti del nemico.
La reazione dell’Occidente c’è stata, per quanto debole e ritardataria. Sul lato economico, dopo le diverse ondate di sanzioni, che colpiranno gli oligarchi russi Putin e Lavrov inclusi, adesso nel mirino occidentale ci sono le attività internazionali della Banca Centrale russa. L’Europa, dopo il via libera della Germania, è pronta anche a sospensioni mirate dal sistema dei pagamenti Swift. Ma adesso il movimento di truppe della Nato inizia a preoccupare la Russia (e il mondo), che ha ordinato all’esercito di attivare le forze di deterrenza nucleare. L’Alleanza sta spostando aerei, caccia, carri armati e migliaia di uomini sul fronte orientale. Senza contare che armi occidentali sono in viaggio per rifornire gli strumenti di difesa ucraini: Berlino ha annunciato l’invio di 1000 pezzi di artiglieria anticarro e 500 missili, il Belgio sta facendo lo stesso. Nessun soldato Nato però metterà piede in territorio ucraino. Biden è stato chiaro: “L’alternativa alle sanzioni sarebbe la Terza Guerra Mondiale”.
Come in tutte le guerre, la propaganda da entrambe la parti richiede poi di misurare tutte le dichiarazioni. Ma anche questo fa parte della storia.
Fermati e pensa
Sento per strada e sui social, i commenti della gente comune: è stato di ipnosi generale, indotta dalla solita propaganda dei soliti media, al soldo dei soliti politici, che a loro volta sono al soldo della gang del WEF.
Veniamo al dunque e studiamo la causa, perché per disintegrare il succitato circolo vizioso, bisogna studiare, sapere, interpretare, reagire di conseguenza.
Partiamo dall’evento clou: la guerra in Ucraina.
Putin, non si è svegliato da una notte insonne e nervoso come una bestia, ha ordinato un attacco ad un paese confinante. Putin, ha soppesato il pericolo e più il pericolo si avvicinava, più si è trovato costretto a prendere drastiche contromisure.
Il pericolo non è nato ieri, ma è…