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Persino la BCE snobba il Fondo: "Alla liquidità di ci pensiamo noi"

Gli sforzi sono erculei, quasi da fare uscire un’ernia. Da Franceschini a Renzi passando per Prodi e Berlusconi così finendo a Confindustria.


Tutti provano a spiegare, cercando di rimanere seri, come l’Italia debba ricorrere al MES pur di salvare la pelle in tempi di coronavirus. Ma ogniqualvolta prendono la parola i massimi esperti nell’illustrare la crisi ed i possibili rimedi, del MES non se ne trova minimamente traccia, pur cercandola col lanternino.


Ieri è toccato alla BCE parlare, non una ma due volte nel giro di un’ora. Prima è stata la volta di Isabel Schnabel, il componente tedesco del consiglio direttivo. Tutt’altro che una colomba, essendo stata la musa ispiratrice delle prime improvvide parole di Cristine Lagarde. Quelle che “la BCE non si occupa degli spread”. Nell’illustrare le conseguenze derivanti dallo scoppio della crisi da COVID 19 in un intervento reso al Safe Policy Center, la tedesca illustra come a fronte di una crisi senza precedenti in termini di intensità e gravità, la BCE abbia utilizzato una “cassetta degli attrezzi ampia e sperimentata”.


Il rischio che la pandemia potesse innescare un “circolo vizioso” tale da creare anche un’emergenza finanziaria, ha infatti spinto la BCE ad irrobustire il suo programma per gli acquisti pur di ridurre gli spread crescenti fra i vari titoli sovrani col bund tedesco. La Schnabel ricorda come il solo annuncio dell’attivazione del programma pandemia PEPP abbia in buona parte contenuto la volatilità dei rendimenti, che guarda caso, per quanto riguarda i BTP, è ripresa ad aumentare da circa due giorni non appena gli ultras italiani del MES sono tornati ad invocarne l’utilizzo.


Ma del Fondo, e di altre amenità varie quali Coronabond e Recovery Fund, la BCE non fa cenno, ricordando invece come abbia unilateralmente deciso di riacquistare bond greci, prima ritenuti non idonei, Un programma -quello di Francoforte- robusto, flessibile e duraturo, anche “oltre il 2020”. La BCE si aspetta infatti che le prime cinque economie dell’eurozona (Germania, Francia, Italia, Spagna ed Olanda) emettano titoli per oltre mille miliardi di euro contro gli ottocento del 2019. “Ciò potrebbe alimentare la domanda di maggiori rendimenti da parte degli investitori […] ed è qui che si inserisce il programma PEPP”. Come dire: “siamo pronti ad ogni evenienza”.


Altro che MES. La BCE ricorda poi di essere pronta ad inondare di ulteriore liquidità le banche commerciali preservando il loro equilibrio finanziario e stimolandole al credito. Ma lascia intendere, proprio nel finale, come non tutto possa ricadere sulle sue spalle. Per far ripartire i prestiti deve infatti tornare a crescere l’economia ed è qui che devono darsi da fare i governi con appropriate politiche espansive. La BCE può mettere l’acqua nella scodella ma tocca ai governi far bere il cavallo. Non meno esplicite sono state le dichiarazioni di lì ad un’ora rese dalla governatrice Lagarde in un incontro con gli ex colleghi del FMI specificando che “complessivamente, gli acquisti aggiuntivi di titoli saranno di 1.100 miliardi entro la fine del 2020”.


La Lagarde ribadisce come il programma deliberato sia caratterizzato da dimensioni ragguardevoli e da un notevole grado di “flessibilità”. In pratica la BCE si riserva di acquistare più BTP del necessario senza rispettare la cosiddetta regola del capital key in base alla quale Francoforte deve ripartire gli acquisti dei vari titoli in base alle quote di capitale di ciascun Paese.


Il messaggio della BCE è forte e chiaro: occupatevi di economia reale, cioè famiglie ed imprese. Mentre buona parte dei nostri politici è invece intenta a pagare pur di vendersi con l’idiozia del MES.


Articolo di Fabio Dragoni


5 Comments


ENNIO PALADINI
ENNIO PALADINI
Apr 27, 2020

Il Caro Conte sempre sbarbato e ben impettito e bello sorridente ( beato lui ma ripeto grazie ai nostri soldi) se solo , visto il prezzo del petrolio, avesse destinato una parte delle accise sui carburanti per finanziare le imprese/imprenditori a fondo perduto , avrebbe ottenuto sicuramente un duplice beneficio in quanto soldi subito pronti, così come credo abbia errato nel sospendere lotto e simili. Altra cosa secondo me errata è non stabilizzare subito il prezzo dei carburanti al prezzo del petrolio. Questo governo è dà : "chiedo tutto e restituisco niente".

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ENNIO PALADINI
ENNIO PALADINI
Apr 22, 2020

Conte pensa alla fase 2 ma con cosa ripartiamo ? Ancora non si vede un euro se non pochi spiccioli. Forse la sua speranza è che la gente e le imprese desistano dal richiedere i fondi, intanto Trump mette a disposizione altri miliardi di dollarì come prestiti a fondo perduto . La BCE ancora pensa . Alla Von der Leyen e compagnia bella bisognerebbe far capire che chi solo pensa ma non agisce prima o poi perisce .

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ENNIO PALADINI
ENNIO PALADINI
Apr 20, 2020

Questa BCE e Eurogruppo se le stanno inventando tutte per far cadere i 5 polli con le stelle nella rete. Per non parlare di Conte che si stà aggrappando a destra e a manca per veder salda la sua poltrona nonostante sappia che non ha soldi per soddisfare tutti. Ecco a cosa ci ha portato questa Europa. Abbiamo versato come Italia miliardi su miliardi e ora ...... non abbiamo soldi per sostenere le nostre imprese e quindi tutta la popolazione. Vergognoso poi quanto stà accadendo nel campo agricolo (mio campo di appartanenza) e del Turismo ricettivo (ristorazione in primis). Leggo che la Bce ha nelle ipotesi la cancellazione di una parte dei debiti dei paesi. Ma chiedo allora che senso…

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ENNIO PALADINI
ENNIO PALADINI
Apr 18, 2020

A mio modo di vedere quella bella bandiera dietro la Von der Leyen ce la dobbiamo dimenticare e tornare a credere al nostro stupendo tricolore. Dobbiamo ricominciare a fare grande questo paese e a riprenderci la nostra identità. La Von der Leyen sembra una escursionista senza bussola , gira e ti rigira è sempre al punto di partenza. Quì l'unica bandiera con le stelline che funziona è quella del buon Trump, con i suoi difetti sia inteso, ma se c'è bisogno non ci mette di certo tempi biblici per risolvere un problema.

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ENNIO PALADINI
ENNIO PALADINI
Apr 17, 2020

siamo al solito discorso , uno dice A e l'altro dice B. Qui si scrivono fiumi di articoli su come proseguire o non proseguire, l'unica cosa che stà correndo a fiumi sono parole e inchiostro ma niente soldi. Sono passati 2 mesi con incontri su incontri, giornali che ne parlavano e il vero senso di tutto ovvero LIQUIDITÀ non se ne vede ombra. Basta parlare bisogna FARE.

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