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Cimmino, il patron Yamamay: «Stiano a casa sospesi dall'azienda i 140 “irriducibili non vaccinati”»


Luciano Cimmino, cavaliere del lavoro dal 2012, patron della holding Pianoforte - alla quale fanno riferimento i marchi Carpisa e Yamamay - in una recente intervista al “ MATTINO” fa un’analisi attenta di questo lungo periodo di pandemia e - da ieri 15 febbraio - ha rimandato a casa tutti i dipendenti over 50 sprovvisti del Super Green pass.

In tutta Italia il gruppo conta circa 2mila lavoratori ed i “non vaccinati” rappresentano più o meno il 7 per cento. È un dato elaborato per l’azienda di Gallarate: 15 No vax su duecento dipendenti».

Pertanto, sul totale dei lavoratori gli “irriducibili” sono poco meno di 150.

Alla domanda su come pensa di regolarsi a partire dal 15 febbraio, momento in cui entrerà in vigore la nuova stretta, Cimmino risponde: «Nell’unico modo possibile - rispettando la legge come siamo abituati a fare. Qui si seguono le regole. Se gli over 50 senza Super Green pass non possono avere accesso in azienda, c’è poco da fare: non entreranno».


Dunque, niente più stipendio per questi lavoratori. «Non l’ho deciso io. La legge parla chiaro: i lavoratori pubblici e privati che hanno compiuto cinquant’anni d’età, per accedere al luogo di lavoro dovranno esibire il Super Green pass che si ottiene solo con la somministrazione del vaccino o con la guarigione dal Covid. Chi non sarà in grado di mostrare la certificazione risulterà - sempre nel rispetto del decreto legge - assente ingiustificato, non riceverà lo stipendio ma conserverà il posto di lavoro. E c’è dell’altro. I trasgressori rischiano una multa compresa tra 600 e 1500 euro.D’altronde che il vaccino sia necessario mi sembra fuori discussione».

Non la pensano tutti così. «Ho perso cari amici per colpa del Covid, dico sempre che questo virus è stato un “furto di vita”».

«I giovani guardano avanti, prima o poi la pandemia sarà acqua passata e in tanti nemmeno la ricorderanno. Per me - e per chi appartiene alla mia generazione - è diverso: quello che abbiamo perso non lo recupereremo più».

Prima si riuscirà a venirne fuori e meglio sarà. «Ci abbiamo provato a spiegarlo a chi lavora con noi. Sono state messe in atto anche una serie di azioni di persuasione, colloqui singoli...».

Con quale risultato? «In alcuni casi è andata bene in altri no. Sembra sia diventata una “fede” non vaccinarsi. Abbiamo organizzato tamponi anche tre volte alla settimana».

Sempre per i No vax? «Certo. L’obiettivo è andare incontro alle esigenze dei nostri dipendenti. Tutto quello che è stato possibile fare - sempre nel rispetto delle regole - posso assicurarvi che lo abbiamo garantito».

La pandemia ha assestato colpi durissimi all’economia. «Se da un lato c’è chi soffre, dall’altro in tanti si stanno arricchendo».

Il patron di Yamamay, sferra infine una frecciatina agli imprenditori, in particolare ai Ristoratori che invitano alla disobbedienza civile e conclude così: «Certo e fanno benissimo a fare controlli anche due, tre volte al mese. A Firenze abbiamo aperto un ristorante con Sophia Loren, ispirato alla pizza e alla cucina napoletana. Un format che sarà presto replicato a Milano. In meno di un mese abbiamo avuto la visita di Nas e Guardia di Finanza, in entrambi i casi ci hanno rilasciato verbali di “congratulazioni”».

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