Un’altra sentenza del TAR in favore dei sospesi: “Ripristinare lo stipendio”
- Redazione
- 8 mar 2022
- Tempo di lettura: 2 min

Dopo le sentenze favorevoli del TAR del Lazio dei giorni scorsi, anche gli altri TAR iniziano a pronunciarsi sui ricorsi alle sospensioni dal lavoro dei non vaccinati. È dello scorso fine settimana l’ultima delibera del TAR del Veneto e anche questa volta la direzione è la medesima.
Il caso
Questa volta la contestazione riguarda tre poliziotti, tutti cinquantenni non vaccinati, appartenenti alla questura di Padova. I tre membri delle forze dell’ordine erano stati sospesi dal servizio tra la fine di dicembre e la prima metà di gennaio. Ora, il Presidente del Tar ha decretato che potranno avere lo stipendio e gli arretrati dal momento della sospensione. Una vittoria non di poco conto, sia per loro che per chiunque altro si sia opposto alle direttive del Governo Draghi.
La sentenza
Il Presidente del Tar Veneto, dott.ssa Maddalena Filippi, tra i più importanti Giudici Amministrativi e con una lunga carriera di Presidente del TAR Marche, Presidente di Sezione del TAR Lazio e Consigliere di Stato dal 2014, ha accolto in parte la domanda e per l’effetto sospende l’esecuzione del provvedimento in data -OMISSIS-, limitatamente alla disposta sospensione dalla retribuzione, fissando per la trattazione collegiale della domanda cautelare la camera di consiglio del 23 marzo 2022. Elenchiamo di seguito i link per accedere alle tre sentenze: – TAR-VENETO-decreto-n.367-del-4.3.22-REG.RIC_.N.-003332022 – TAR-VENETO-decreto-n.368-del-4.3.22-REG.RIC_.N.-003342022 – TAR-VENETO-decreto-n.369-del-4.3.22-REG.RIC_.N.-003352022
La soddisfazione del legale
Esprime soddisfazione il legale del sindacato di Polizia Cosap, avv. Teofilo Migliaccio, che assiste i tre poliziotti: “Sia chiaro che non ci troviamo di fronte a degli invasati no vax, assicura, ma a dei poliziotti che hanno dei dubbi sulle possibili conseguenze che potrebbero derivare dall’assunzione del vaccino. Lo Stato dovrebbe rassicurarli, e invece li ricatta non facendoli lavorare. Se pensiamo che uno appartenente alle forze dell’ordine che viene sospeso perché accusato di aver commesso un reato ha comunque diritto a percepire la metà dello stipendio, è evidente che questi agenti vengono trattati peggio dei criminali solo per aver manifestato dei legittimi timori in merito al siero anti-Covid. Le restrizioni sono insensate – conclude l’avvocato – perché non servono a impedire la diffusione del contagio tra colleghi, visto che è ormai dimostrato che il covid viene trasmesso anche dai vaccinati. Vedremo se il Tar del Veneto ci darà definitivamente ragione”.
L’importanza della magistratura
Il muro dell’illegittimità dei provvedimenti governativi inizia pian piano a sgretolarsi. Un altro piccolo passo verso la giustizia viene mosso da quella parte di magistratura che, fortunatamente, sembra ancora ricordarsi che cosa siano i diritti fondamentali. Avremo bisogno di altre sentenze simili in futuro.
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